Rifiuti organici: un giro d’affari da 1,8 miliardi di euro

Cresce ancora la raccolta dei rifiuti organici in Italia. Un settore che in Italia secondo le prioiezioni del Consorzio Italiano Compostatori — scrive la Repubblica — valeva, nel 2016, un giro d’affari di circa 1,8 miliardi di euro, dando lavoro a 9800 persone. A livello nazionale – rileva l’annuale analisi sulla raccolta differenziata del rifiuto organico e degli impianti italiani  – sono 6,6 le tonnellate di rifiuti raccolti, in crescita del 1,6% rispetto all’anno precedente. Quella dell’organico (umido e verde) si conferma la frazione più importante per la Raccolta Differenziata nel Paese rappresentando il 40,3% di tutte le raccolte.  “In generale, si è riscontrato un calo nella produzione dei rifiuti in Italia, scesi a 29,6 milioni di tonnellate (-1,7% rispetto all’anno precedente) e la raccolta differenziata ha raggiunto una percentuale del 55,5%”, spiega Massimo Centemero, direttore del CIC. A livello nazionale il dato procapite di rifiuto organico intercettato si mantiene sopra i 100 kg, passando da 107 a 108: i quantitativi maggiori sono quelli delle regioni settentrionali (127 kg/abitante per anno), seguite dal Centro (114 kg/abitante per anno) e dal Sud (83 kg/abitante per anno). Al primo posto per quantità di frazione organica raccolta si conferma la Lombardia, con 1,2 milioni di tonnellate annue, nonostante una leggera flessione rispetto all’anno precedente quando la raccolta si attestava su 1,3 milioni. In calo, ma stabile al secondo posto, anche il Veneto con 764.000 tonnellate. Al terzo posto l’Emilia Romagna (708.000 t), seguita a breve distanza dalla Campania (678.000 t). Interessanti i dati registrati nel Lazio (532.000 t) e in Sicilia (208.000 t), dove la raccolta della frazione organica è aumentata rispettivamente di 27.000 t e 67.000 t. In crescita anche il numero degli impianti, passati da 326 a 338, che hanno consentito di trattare nel 2017 circa 7,4 milioni di tonnellate (+4%) considerando il trattamento, oltre all’umido e al verde, anche di altri materiali di scarto a matrice organica. L’impiantistica in Italia  è passata da 326 a 338 strutture ed ha consentito di trattare nel 2017 circa 7,4 milioni di tonnellate (+4%) considerando il trattamento, oltre all’umido e al verde, anche di altri materiali di scarto a matrice organica.

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